Gli Argonauti

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Sostegno psicoeducativo per persone con disturbo dello spettro autistico e le loro famiglie

Le attività programmate e proposte alle persone con Disturbo dello Spettro Autistico in molti casi tendono a prendere in considerazione un singolo aspetto alla volta e non la persona nella sua interezza/integrità.

Il superamento di questa parcellizzazione dei servizi dipende esclusivamente dalla realizzazione di quanto previsto dalla Legge 104 del 5 febbraio 1992. Infatti, tra i 'Principi generali per i diritti della persona handicappata' viene focalizzato l'obiettivo di “assicurare nella scelta e nell'attuazione degli interventi socio-sanitari la collaborazione della famiglia, della comunità e della persona handicappata, attivandone le potenziali capacità”.

Allo stato attuale, urge quotidianamente l'esigenza di interventi specifici che integrino o completino l'effettiva fornitura di servizi.

La natura di questi interventi non può che essere accorta allo scambio di informazioni fra operatori, professionisti e familiari della persona con Autismo (Benavides M. et al., 1997).

Inoltre si impone una flessibilità accorta alle particolari vicissitudini che hanno luogo nella storia individuale di ciascuna persona, e nella fattispecie delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico.

 

 

Intervento consapevole
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Già altrove abbiamo descritto in cosa consiste il protocollo dell'Intervento Consapevole, elaborato dai gruppi di lavoro dell'Associazione onlus 'gli argonauti' (Mona, 2000). Rimandiamo alla lettura di suddetto articolo per una comprensione delle motivazioni storico-culturali che ci hanno indotti alla adozione di simili procedure di monitoraggio e verifica.

In questa sede ci preme focalizzare a grandi linee cosa significhi per noi intervenire in modo 'consapevole'. Nello specifico, l'attributo consapevole si tira dietro alcuni interrogativi: chi deve esse consapevole? di cosa?

 

  1. ad un livello di base la consapevolezza è 'ovviamente' la competenza teorico/prativa dell'operatore, troppo spesso trascurata o data per scontata;

  2. un secondo livello di consapevolezza riguarda la conoscenza da parte dell'operatore di informazioni potenzialmente utili riguardo all'utente, alla sua diagnosi ed alla sua storia personale, riguardo alla sua famiglia, in quanto elemento centrale per la stessa vita della persona con Disturbo dello Spettro Autistico ed infine riguardo al contesto sociale in cui vivono;

  3. un terzo aspetto pertiene invece alla consapevolezza, non superficiale, della domanda di intervento rivolta all'Associazione. In questo caso, un'analisi della domanda accurata si conclude nella consapevolezza, sia da parte degli operatori che da parte di chi richiede l'intervento, di quali saranno gli obiettivi che effettivamente si è contrattato di perseguire;

  4. un quarto aspetto riguarda lo scambio di informazioni, impressioni e suggerimenti con e tra le altre figure, professioniste e non che ruotano intorno all'utente ed alla famiglia;

  5. infine il concetto di consapevolezza è relativo all'impegno assunto dagli operatori di monitorare e verificare lo svolgersi delle finalità progettate.

Nota:
Un modulo di intervento consapevole può essere scaricato al seguente indirizzo:
ftp://gli-argonauti.org/intervento_consapevole.rtf

 

 

Due livelli di intervento consapevole
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Col tempo abbiamo maturato l'esigenza di distinguere gli Interventi Consapevoli attuati in base alla portata degli obiettivi contrattati con le famiglie.

Qui di seguito riportiamo alcune distinzioni e somiglianze fra i due livelli individuati.

Occorre precisare che, essendo l'Intervento Consapevole una cornice metodologica piuttosto che una tecnica in sé, gli ambiti entro cui si può articolare sono variegati e variabili in base alle richieste, alle specifiche risorse dell'utente, della famiglia e del contesto sociale, oltre che in base alle caratteristiche dei membri dell'equipe degli operatori coinvolti.

 

  • Intervento Consapevole di Base (ICB)

  • Ricerca/Intervento Consapevole di tipo Avanzato (RICA)

 

 

In comune i due tipi di proposta prevedono:

  1. Assicurazione degli operatori a carico dell'Associazione.

  2. Contrattazione degli obiettivi dell'intervento fatta insieme tra famiglia ed associazione a seguito di un periodo iniziale di valutazione.

  3. Utilizzo della procedura di monitoraggio “Intervento Consapevole”.

  4. Attività realizzate da personale formato all'interno dell'Associazione attraveso corsi patrocinati dal Comune di Roma.

 

Le due proposte si distinguono in quanto:

  1. Nella Ricerca/Intervento Consapevole di tipo Avanzato vengono prefissati obiettivi e finalità di tipo più complesso che nell'Intervento di Base. Per esempio, in un ICB ci si può proporre genericamente di aiutare un ragazzo con problemi di apprendimento nello svolgimento di alcuni compiti; in una RICA gli obiettivi possono comportare anche il mantenimento di periodici contatti con i docenti e la collaborazione nella progettazione di opportune strategie educative.

  2. La procedura di monitoraggio Intervento Consapevole, che prevede una accorta definizione degli obiettivi, delle strategie di intervento e delle verifiche, nel caso di un RICA richiede un maggior rigore metodologico, finalizzato ad una più precisa valutazione dei progressi.

  3. Nel caso della RICA è possibile eventualmente applicare protocolli sperimentali su caso singolo per una valutazione degli specifici interventi, indispensabili per una accresciuta obiettività circa il percorso realizzato ed i risultati ottenuti.

  4. La Ricerca/Intervento Consapevole di tipo Avanzato implica nella maggior parte dei casi la finalità di validare l'efficacia e l'efficienza della metodologia impiegata.

 

Arturo Mona, 2001

 

Per maggiori informazioni e richieste di intervento contattare:

Arturo Mona
arturo-mona@gli-argonauti.org
tel. 338 16 66 010

 
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