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(cenciarelli, mona, de rubeis, botta, 2002)


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(dal sito www.pecs.com)


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(guazzo g. m., aliperta d. pervenuto alla bma il 12-11-2000)


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(lubrano m. l., picconi c., polcaro f., pervenuto agli argonauti il 29-11-2000)

 

 

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COME AIUTARE UN BAMBINO CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO A SVOLGERE I COMPITI A CASA?

Mona A. (inviato alla mailinglist informAutismo il 16-08-2001)
recensione dell'articolo Should children with an Autistic Spectrum Disorder be exempted from doing homework?
(Attwood T., 2000)

 

Il Dr. Tony Attwood ritiene che l'opposizione che solitamente i ragazzi con Disturbo dello Spettro Autistico esercitano allo svolgimento dei compiti scolastici da svolgere a casa sia intimamente legata alla loro sintomatologia.

Due sono gli aspetti che considera nella valutazione di questa problematica: lo stress e affaticamento mentale cui come studenti sono sottoposti nelle ore scolastiche e le particolarità del profilo cognitivo.

Per quanto concerne lo stress ed affaticamento mentale sperimentati nelle ore scolastiche, va rilevato che gli studenti con Disturbo dello Spettro Autistico raramente godono di veri e propri momenti di riposo e rilassamento. Infatti, oltre alle richieste di tipo didattico a cui sono sottoposti insieme ai propri compagni, essi devono fronteggiare le impegnative richieste di tipo sociale. La difficoltosa comprensione da parte loro delle regole non scritte delle interazioni sociali, costringe questi ragazzi a prestare attenzione a tutto ciò che accade loro intorno per potersi orientare nel confusivo e complesso sovrapporsi di ignoti segnali. Questa condizione rimane costante anche nella (cosiddetta) ricreazione.

A questo proposito il Dr. Attwood riferisce che, secondo alcuni ragazzi autistici o con Sindrome di Asperger con cui ha direttamente parlato, il rifiuto di svolgere compiti a casa è connesso all'esigenza di una separazione fra contesti: la scuola per lo studio, la casa per il divertimento.

Alla luce delle peculiarità cognitive di questi ragazzi, ed in particolare relativamente al disturbo della Funzione Esecutiva, il Dr. Attwood ha approntato una serie di indicazioni di supporto per lo svolgimento dei compiti a casa.
In altri articoli abbiamo già riportato notazioni relative al profilo cognitivo delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico. A questo proposito, rimandiamo ai riferimenti bibliografici in calce.

 

 

Creazione di un ambiente di apprendimento

E' opportuno che lo spazio in cui andranno svolti i compiti sia privo di fonti di distrazione, in particolare alla luce delle difficoltà che i Disturbi dello Spettro Autistico comportano sul piano attentivo.

Può inoltre essere di grande aiuto che di giorno in giorno venga specificata su un cartellone la divisione dei compiti in base ai tempi previsti per svolgerne ciascuno. Sarà indispensabile a questo livello uno scambio con le figure professionali che seguono il percorso didattico del bambino o della bambina. Eventualmente, può essere impiegato un timer per segnalare quanto tempo rimane al completamento dell'esercizio.

 

 

Preparazione dei compiti a casa da parte dell'insegnante

L'insegnante può contribuire notevolmente nell'agevolare i ragazzi nello svolgimento dei compiti a casa. Può ottenere ciò in vari modi: evidenziando gli aspetti su cui sarà opportuno che lo studente si concentri; assicurarsi di esser stati chiari nella spiegazione del compito assegnato; per compiti che richiedono più giorni per essere portati a termine, è determinante un controllo su come progredisce il lavoro.

 

 

Supervisione

Secondo Attwood, in ragione della difficoltà nella programmazione delle attività, è opportuno che, nello svolgimento dei compiti a casa, lo studente con Disturbo dello Spettro Autistico sia supervisionato. Un momento sicuramente importante è quello dell'iniziare a svolgere i compiti: il più delle volte è indispensabile che allo studente venga ribadita l'importanza di incominciare a dedicarsi ai compiti a casa.

La supervisione non si limita però solo a questa fase iniziale, ma è necessario che una persona sia sempre disponibile ad offrire assistenza nei momenti di difficoltà e/o confusione circa la gestione del tempo o il superamento di una specifica difficoltà.

Inoltre, Attwood precisa come molto spesso le persone con Disturbo dello Spettro Autistico abbiano difficoltà a intraprendere strategie alternative per la risoluzione di un compito. Pertanto, nello svolgimento dei compiti rischiano di impiegare una notevole quantità di tempo ad affrontare in un determinato modo un esercizio a discapito della sua rilevanza e della gestione globale del tempo a disposizione. Per usare le parole di Attwood, è come se le persone con questo disturbo non sapessero che può esistere un 'piano B'.

A questo livello, la supervisione può essere preziosa nell'indirizzare verso percorsi alternativi e meno dispersivi.

 

 

Gestione delle emozioni

Le difficoltà nella gestione delle emozioni sono caratteristiche di questi disturbi. Pertanto, nello svolgimento dei compiti scolastici è indispensabile che ci si prenda cura di contenere le cause di queste difficoltà emotive.

In particolare, la confusione su ciò che si sta facendo o si deve fare, il commettere errori e l'essere ripreso sono le principali fonti di emozioni negative a loro volta disfunzionali per il completamento dei compiti scolastici.

 

 

Profilo cognitivo

Notevole attenzione deve essere posta sulle particolarità del profilo cognitivo dello studente.

Se vi è una preferenza per il ragionamento visivo sarà opportuna una elaborazione grafica del materiale da apprendere, mentre se lo studente predilige una conoscenza di tipo verbale si potrà fare ricorso a materiale presentato in forma di testo/discorso.

Nel caso di difficoltà a scrivere manualmente, l'ausilio di un computer dotato di un programma di videoscrittura può rivelarsi una risorsa preziosa.

L'impiego di computer a scopo didattico viene nel complesso consigliato anche per la presentazione del materiale didattico. Infatti, tramite questo strumento, lo studente con Disturbo dello Spettro Autistico può affrontare il materiale didattico senza dover necessariamente affrontare le difficoltà di una relazione interpersonale e del repertorio di complesse e poco chiare regole che la regolano.

Un discreto ottimismo accompagna anche l'utilizzo di software di apprendimento specifici per questi disturbi.

Vista la difficoltà a gestire materiale di apprendimento nuovo, è buona norma che i compiti assegnati a casa siano finalizzati esclusivamente all'assimilazione di concetti e problemi già affrontati in classe con l'ausilio dell'insegnante.

Molte volte i genitori non sono nelle condizioni o non hanno le competenze necessarie a sostenere il proprio figlio nello svolgimento dei compiti a casa. Altre volte è l'eccessivo coinvolgimento emotivo dei genitori che non rende possibile l'obiettività ed il distacco emotivi necessari alla supervisione nello svolgimento dei compiti. In questi, ove finanziariamente possibile, è consigliato il coinvolgimento di un tutor esterno.

 

 

Un consiglio controverso

A conclusione di questa serie di indicazioni, il Dr. Attwood riprende l'interrogativo del titolo dell'articolo (non quello di questa recensione, ma quello del titolo originale dell'articolo di cui quello presente è un commento): i bambini con Disturbo dello Spettro Autistico dovrebbero essere esentati dallo svolgere i compiti a casa?

La sua opinione è che, nel caso in cui le tecniche suggerite sopra non portino significativi vantaggi sul piano dei risultati ottenuti e sul piano dello sforzo necessario per il loro conseguimento, è consigliabile non costringere queste persone ad un improbo ed estenuante, oltre che poco efficace svolgimento di compiti a casa.

 

 

Nota sui software di apprendimento

E' possibile scaricare gratuitamente e senza alcun impegno un CD-rom in inglese con diversi programmi di apprendimento per bambini con disturbi nell'ambito della comunicazione a questo indirizzo:
http://www.learningfundamentals.com
Come associazione stiamo ideando un adattamento di un simile progetto in italiano e rivolto nello specifico a persone con Sindrome di Asperger ed a quelle con autismo, in particolare, ma non necessariamente, ad alto funzionamento.
Cerchiamo collaboratori per questa attività di ricerca: contattatemi a
arturo-mona@gli-argonauti.org

 

 

Altri riferimenti bibliografici

Attwood, T., (1998)
The Links Between Social Stories, Comic Strip Conversations and the Cognitive Models of Autism and Asperger's Syndrome.
http://www.tonyattwood.com/paper5.html

Manjiviona, J., Prior, M., (1999)
Neuropsychological Profile of Children with Asperger syndrome and Autism. Autism 3 (4), 327-356.
http://www.sagepub.co.uk/journals/details/issue/sample/a010 399.pdf

Mona, A., (1999)
Il profilo cognitivo delle persone autistiche.
http://www.gli-argonauti.org/bma/doc/ric/mon01.htm

Mona, A., (2001)
Social Stories ed il Profilo Cognitivo nella Sindrome di Asperger.
http://www.arturomona.it/html/social_stories_ed_il_profilo_ cognitivo_nella_sindrome_di_asperger.html

Mona, A., (2001)
Differenze nel Profilo Neuropsicologico fra Autismo e Sindrome di Asperger.
http://www.arturomona.it/html/differenze_nel_profilo_neuro psicologico_fra_autismo_e_sindrome_di_asperger.html

 

 

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