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Trattamento dei disturbi dell' infanzia e dell'adolescenza.
  GRUPPO sulle
ABIITA' SOCIALI

Rivolto a giovani adulti con difficoltà nell'interazione sociale e sindrome di Asperger
 
 
  Formazione
   sull'Autismo


Corso rivolto a laureati,
diplomati, operatori
socio-sanitari.
Iscrizioni aperte per
il 2012
I NOSTRI SERVIZI :
Diagnosi e clinica:
Osservazione clinica rivolta al minore
Relazione psicodiagnostica
Certificazione ed attestazione
Valutazione neuropsicologica
Somministrazione di test (elenco test)

Psicoterapia del bambino e dell'adolescente
Valutazione del Q. I. per minori dai 6 ai 16 anni
Intervento cognitivo comportamentale rivolto al minore con disturbi dell'età evolutiva
Riabilitazione: A.D.H.D., D.S.A.(dislessia, discalculia,disgrafia e disortografia), DISTURBI DELLO SVILUPPO e DELLA SFERA EMOTIVA).
Sostegno psicoeducativo e Psicomotricità (in sede o a domicilio)
Tutoring domiciliare (bambini e adolescenti con Difficoltà nell'apprendimento, ADHD, DSA)
Gruppi (rivolti a bambini, adolescenti e alle famiglie)
Scuole e lavoro: attivtà con insegnanti e genitori, laboratori rivolti ai bambini
Assistenza specialistica per minori con disabilità nelle scuole
Formazione (rivolta a professionisti, volontari, genitori..)
Struttura dei nostri interventi.

Sulla base della richiesta di intervento da parte della famiglia,  proponiamo una fase iniziale di valutazione e analisi della domanda che consiste nell'effettuazione di 3 o 4 colloqui (il primo con i soli genitori, i successivi con il minore), da parte di uno psicologo psicoterapeuta.
Ciascun collloquio di valutazione ha la durata di 50 minuti.
Oltre ai colloqui la fase di valutazione richiede spesso la
somministrazione di test specifici che viene effettuata da un professionista esperto e che, insieme ai colloqui, completa questa prima fase diagnostica.

Al termine della fase di valutazione, viene effettuata una
restituzione alla famiglia rispetto alla diagnosi alle aree problematiche individuate. Infine proponiamo il nostro intervento.

In genere un intervento sul minore prevede un coloquio a settimana con il ambino/adolescente (4 colloqui al mese), un colloquio al mese del terapeuta con la famiglia, e le attività di supervisione e monitoraggio dell'intervento in equìpe (tra i professionisti).



IL NOSTRO INTERVENTO SUI MINORI:
approfondimenti

In tutti gli interventi con minori, viene seguito il percorso riportato più avanti. Le specifiche metodologie e l'enfasi posta sui diversi aspetti del progetto terapeutico cambiano per ogni singola situazione: per esempio, in alcuni casi (come nel Disturbo Autistico o nella Sindrome di Asperger) stabilire una stretta collaborazione con i docenti è di fondamentale importanza e merita quindi  maggiore cura e continuità, mentre in altri casi il coinvolgimento della scuola può essere secondario se non irrilevante (per esempio nel manifestarsi di comportamenti oppositivi problematici esclusivamente nel contesto familiare).
ñ ACCOGLIENZA - Questa è il momento del primo contatto tra famiglia e struttura. È sulla base di questa prima fase che prenderà forma l'intervento.
PRESENTAZIONE della struttura, dei professionisti coinvolti nell'intervento e delle metodologie dell'intervento. La famiglia viene informata circa la formazione teorica e pratica dei professionisti coinvolti, l'impostazione generale dell'intervento, i valori di riferimento, gli aspetti organizzativi  e logistici.
ANALISI DELLA DOMANDA e della richiesta di supporto. L'aspetto più importante di questa fase è la prima raccolta di informazioni da parte della famiglia in maniera tale da poter identificare con chiarezza non solo le iniziali ipotesi diagnostiche (che saranno sviluppate nella fase di valutazione), ma anche per poter comprendere appieno le aspettative che la famiglia ha rispetto alla struttura, all'intervento, ai tempi di cambiamento, al proprio coinvolgimento ed al tipo di collaborazione che verrà richiesta. È indispensabile l'ascolto attento ed un chiaro confronto circa le richieste che la famiglia stessa esprime, anche e soprattutto quando le priorità individuate dalla famiglia divergono da quelle ritenute importanti dai clinici
Esplorazione di PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA di bambino, genitori, famiglia, scuola e contesto sociale. Sin dalle prime battute dell'intervento è utile focalizzare quali sono gli aspetti critici e quali quelli favorevoli in tutti gli ambiti della vita del bambino/adolescente. Molto spesso all'interno dei racconti fatti dalle famiglie, in particolare quando ci si confronta con una situazione di difficoltà, ci si focalizza su carenze e punti deboli (del bambino, della famiglia, dei contesti sociali) e si rischia di tralasciare preziose informazioni relative ai punti di forza (p. es. di un bambino con iperattività, parlando delle grandi difficoltà che ci dà in termini di gestione comportamentale, possiamo dimenticare di riconoscere e valorizzare che è estremamente affabile, affettuoso e che riesce a farsi benvolere in tutti i contesti sia da coetanei che da adulti).
ñ VALUTAZIONE - È la fase in cui i professionisti coinvolti nell'intervento approfondiscono informazioni, osservazioni e ipotesi diagnostiche in merito alla situazione attuale del bambino ed eventualmente della sua famiglia.
Colloqui con i genitori. In primo luogo vengono effettuati uno o più incontri con i genitori. A prescindere dall'età e dalle competenze del bambino è  inopportuno parlare approfonditamente di lui in sua presenza, soprattutto se si stanno valutando situazioni problematiche non ancora del tutto definite; in fase di valutazione poter parlare e confrontarsi con piena libertà, per il clinico quanto per il genitore, è molto determinante ai fini dell'intervento. Nel corso di questi colloqui vengono raccolte informazioni circa lo sviluppo del bambino, tempi e modalità di insorgenza delle difficoltà che hanno spinto alla ricerca di un intervento, le caratteristiche del contesto familiare e sociale in cui bambino e famiglia vivono. È frequentemente prevista anche la somministrazione di test o di questionari alla famiglia in relazione alle ipotesi diagnostiche emerse.
Conoscenza del minore. Dopo aver raccolto informazioni da parte dei genitori e/o della famiglia, si passa alla conoscenza del bambino/adolescente. Le modalità di sviluppo di questa fase dipendono dall'età, dal funzionamento cognitivo e sociale del bambino stesso. In linea generale, nel caso di bambini si parte sempre con l'osservazione non strutturata del bambino all'interno di vari contesti a lui più o meno familiari: può per esempio essere indicata l'osservazione del bambino a casa mentre gioca nella sua cameretta da solo o con altri familiari o con un operatore dell'Associazione; successivamente si prevede un livello di maggiore strutturazione dell'osservazione che può includere anche strumenti standardizzati di valutazione del comportamento a seconda dell'ipotesi diagnostica in corso di valutazione. Nel caso di adolescenti l'incontro con il minore può essere condotto  sotto forma di colloquio. In ogni caso è prevista la somministrazione di test.
Restituzione diagnostica. A conclusione della valutazione è sempre indispensabile e fondamentale per l'efficacia dell'intervento la condivisione con la famiglia e, se adolescente o se ritenuto necessario, anche con il minore dei risultati della valutazione diagnostica. La restituzione diagnostica non è una mera lettura di indici, categorie diagnostiche e risultati di test, ma è bensì un confronto in cui il clinico descrive e contestualizza il significato e le implicazioni delle proprie conclusioni. È utile che i genitori si sentano parte attiva in questa fase e richiedano chiarimenti, delucidazioni, esprimendo i propri dubbi o preoccupazioni e, perché no, mettendo in discussione e chiedendo ulteriori conferme in merito a quanto riportato dai clinici: quanto più diretto, schietto e chiaro è il rapporto tra famiglia e struttura tanto più è possibile realizzare un intervento incisivo ed efficace.
ñ PROGRAMMAZIONE - Questa fase è il cuore dell'intervento ed il centro dell'alleanza operativa con la famiglia del minore: consiste nella chiara e concreta descrizione di cosa ci si aspetta di raggiungere con l'intervento e dei tempi e dei modi in cui si intende procedere. È, ovviamente, indispensabile un chiaro accordo con la famiglia che deve essere parte attiva nella definizione della programmazione stessa.
Definizione aree di intervento. Alla luce della diagnosi, delle esigenze percepite dalla famiglia e delle priorità evolutive segnalate dalla struttura, vengono circoscritte le aree generali entro cui si realizza l'intervento stesso. Si tratta in altre parole di definire una mappa chiara degli aspetti sui quali si intende lavorare: per esempio si può ritenere opportuno lavorare sulla socializzazione, sulle competenze cognitive ma anche sul sostegno alla coppia genitoriale nella gestione  dei comportamenti oppositivi del figlio. Di fatto le aree su cui si va a intervenire sono sempre collegate le une con le altre, ma proprio per questo è importante chiarire su cosa stiamo decidendo di intervenire.
Definizione obiettivi. Per ciascuna delle aree di intervento si individuano uno o più obiettivi che ci si prefissa nella programmazione. È senz'alcun dubbio questa la fase più difficile e più delicata. Definire un obiettivo non è semplice come esprimere un desiderio: un obiettivo operativo per essere tale deve essere concreto (un generico obiettivo del tipo 'stare meglio con gli altri' non ci dice granché e può sicuramente dare adito a confusione e fraintendimenti), realistico (se siamo di fronte a un forte problema di autismo non è realistico prefiggermi che si relazioni con i compagni di classe normalmente e senza problemi, ma può essere per esempio realistico prefiggersi di far partecipare, con soddisfazione e senza comportamenti problematici, il bambino ad attività ludiche in piccolo gruppo appositamente strutturate con l'insegnante di sostegno), verificabile e definito nel tempo (dobbiamo cioè poter dire se e in che misura abbiamo raggiunto il nostro scopo, pertanto non possiamo limitarci a dire che vogliamo una riduzione dei comportamenti problematici, ma dobbiamo definire, per esempio, che intendiamo passare dagli attuali 10 comportamenti aggressivi a settimana a soli 5 nel giro di due mesi).
Definizione e strutturazione contesti di intervento. Per ciascuna dimensione e per ciascun obiettivo viene definito il contesto e la struttura dell'intervento. É importante cioè specificare: quanti giorni e quante ore settimanali sono previste per gli interventi individuali con il minore; dove si svolgerà l'intervento (in quale delle sedi dell'Associazione o eventualmente a domicilio); se previsti, la frequenza degli incontri con i docenti scolastici; se previste, la tipologia delle attività all'aperto da svolgere sul territorio finalizzate all'autonomia e/o alla socializzazione; ove ritenuto opportuno, le modalità per la partecipazione ad attività di gruppo; frequenza e finalità degli incontri con i genitori ed eventualmente con altri membri della famiglia.
Definizione di tempi e modi per la verifica dell'intervento. La chiara verificabilità dell'efficacia dell'intervento consente di accorgersi in itinere di cosa sta funzionando più e cosa meno nel progetto in corso: è quindi importante stabilire tempi chiari e indicatori concreti per valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi prestabiliti.
ñ INTERVENTO - Necessariamente la natura dell'intervento realizzato è specifica per ciascuna situazione sulla base dell'età del bambino, del tipo di problematiche rilevate, delle caratteristiche personali del minore e del suo contesto familiare. Ciononostante, l'approccio generale dell'Associazione è analogo per i vari livelli dell'intervento.
Minore. Coerentemente con l'età cronologica e con il reale livello di sviluppo, gli interventi volgono sempre al rafforzamento della propria autonomia ed autostima, all'incoraggiamento delle personali risorse, alla valorizzazione dei comportamenti efficaci e funzionali piuttosto che alla mera eliminazione/restrizione dei comportamenti disfunzionali.
Genitori. La centralità del ruolo dei genitori nello sviluppo di un minore è un 'dato di fatto' che non va dimenticato soprattutto quando ci si trova in situazioni, a vario titolo, di difficoltà. Nel lavoro con i genitori (nel sostegno alla genitorialità o nel parent training) viene sempre valorizzata ed eventualmente rafforzata la consapevolezza del proprio modo di essere genitore, del proprio autentico e personale modo di interpretare le funzioni genitoriali. Esperti dello sviluppo e degli interventi psico-educativi possono fornire ai genitori stimoli, spunti di riflessione e messa in discussione, eventualmente indicazioni e consigli, ma giammai devono sostituirsi o porsi in sterili (se non dannose) posizioni di giudizio e colpevolizzazione. È inoltre fondamentale ricordare che sono proprio i genitori i veri esperti circa i propri figli (anche se a volte può loro risultare difficile mettere pienamente a frutto le proprie esperienze e intuizioni). Particolare attenzione e premura merita la tutela dell'alleanza genitoriale e della coerenza tra i genitori nella espressione del ruolo genitoriale: le divergenze nella coppia rispetto a come gestire il proprio ruolo e il rapporto con il figlio sono fisiologiche; è però sempre gravemente disfunzionale quando tali divergenze non vengono mediate ed elaborate dalla coppia ed il disaccordo (fisiologico e naturale) si trasforma in (inopportuna e dannosa) contraddittorietà ed incoerenza sul piano educativo e interpersonale.
Famiglia.  Se è vero che la coppia genitoriale ed il minore costituiscono gli elementi fondamentali dell'intervento, gli altri membri del contesto familiare  (fratelli, nonni, zii, cugini etc.) possono fortemente contribuire al benessere ed allo sviluppo del bambino e dell'adolescente. Riuscire a valorizzare le risorse disponibili nel contesto familiare significa in primo luogo lavorare sulla coerenza e sull'accordo rispetto ai modi e tempi in cui gli altri membri della famiglia possono contribuire. Tutto ciò, però, tutelando sempre la centralità della coppia genitoriale nella determinazione e conduzione del ruolo educativo.
Contesto sociale. In molte occasioni, come per esempio in caso di Disturbi Generalizzati dello Sviluppo (come il Disturbo Autistico e la Sindrome di Asperger), si devono ricercare opportunità di intervento nel tessuto sociale del bambino. Frequentare e inserirsi all'interno di punti di aggregazione spontanei (parchi giochi) o strutturati (ludoteche, centri sportivi, etc.) è un modo per rendere più ricca e solida la competenza e l'esperienza sociale del minore. È però fondamentale che l'intervento tenga conto della realtà sociale e culturale del territorio in cui si opera, così da poter accompagnare il minore a modulare positivamente il proprio comportamento a seconda dei differenti contesti.
Scuola. Nonostante le continue modificazioni della realtà sociale e culturale della nostra epoca, la scuola continua ad essere, dopo il nucleo familiare, il principale agente di socializzazione per i minori: le persone e le esperienze nel contesto scolastico hanno il potere di condizionare il futuro dei bambini e degli adolescenti. Per questo motivo, è importante il coinvolgimento ed il confronto con il personale scolastico all'interno degli interventi, ovviamente nel pieno rispetto e riconoscimento dei reciproci ruoli.
Sistema sanitario e servizi sociali. Sono basilari la collaborazione ed il confronto con il personale del sistema sanitario territoriale e dei servizi sociali locali. L'intervento sociale o professionale privato deve sempre porsi in continuità con quello pubblico e mai in sovrapposizione o in parallelo. Se, come a volte può capitare, emergono posizioni divergenti, per l'efficacia dell'intervento e per il benessere del minore e della sua famiglia, è sempre opportuno un faticoso ma costruttivo confronto collaborativo.


     Tariffe
- Costo di un colloquio diagnostico o di
  terapia:
70 euro. Un colloquio ha la durata di 50
  minuti. Le sedute sono in genere settimanali
  (una a settimana). La terapia viene sempre effettuata
  da uno psicologo e psicoterapeuta esperto.
- Elaborazione dei test, diagnosi e certificazione: ha
  un costo unico di 100 euro.
- Intervento domiciliare di riabilitazione e potenziamento:
  il costo orario è di 60 euro. L'intervento viene effettuato
  da uno psicologo.
- Intervento domiciliare/tutoring nelle attività
  didattiche e sostegno nei compiti, sostegno psico
  educativo domiciliare:
il costo orario è
  di 30 euro. L'intervento viene effettuato da uno
  psicologo o educatore esperto.
- Psicoterapia: viene effettuata da uno psicologo e
  psicoterapeuta, presso una delle nostre due sedi. Il costo
  orario è di 70 euro
- Parent training e sostegno alla famiglia:
il costo
  orario è di 80 euro.
- Stesura di una relazione diagnostica dettagliata:
  ha un costo unico di 100 euro.
- Valutazione del Profilo cognitivo per i minori di età
  compresa tra i 6 e i 16 anni mediante somministrazione
  del TEST WISC - IV (ultima versione)
: 100 euro
Gli Argonauti
Studio di Psicologia e Psicoterapia Roma
Tuscolana:
Viale G. Agricola, 61 - Roma
Montesacro:
Viale Libia, 98 - Roma
Tel. 06. 7140407
Cell. 338.1666010 - 3200450719

info@gli-argonauti.org
"Gli Argonauti "si occupa, dal 1996, di

- BAMBINI E ADOLESCENTI CON
 
DIFFICOLTA' DELL' ETA' EVOLUTIVA
- DISABILITA'
- GENITORI E FAMIGLIE

nel territorio di Roma e Provincia.
Nata come onlus, è attualmente uno studio privato
che offre servizi in ambito psicologico, per
l'età evolutiva e per le famglie

Gli Argonauti è stato consulente sulla Sindrome di Asperger per il regista Umberto Marino e per il protagonista Raoul Bova.
 
Storia d'amore tra un professore affetto da sindrome di Asperger ed una barbona. "Bova si trasforma totalmente, è bravissimo e costruisce a tutto tondo un infelice vero ma che non fa pietà" (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 10 marzo 2006)

- Scheda del film
- recensione (il Tempo)
Bambini, adolescenti, famiglie
Home
La Biblioteca Multimediale Autismo è una banca dati on-line sui disturbi dello spettro autistico. All'interno della biblioteca mutimediale si trovano informazioni, legislaione, documenti sul'autismo.
La BMA fa parte delprogetto informAutismo.
Progetto per uno sportello
informativo gratuito sull'
autismo in grado di fornire
una mappatura dei servizi,
informazioni dettagliate sulla tipologia e sull'accessibilità
degli interventi e sugli
aspetti legislativi correlati.
   Sessualità,
      Affettività,
        
Disabilità

Gli Argonauti effettua
Colloqui di sostegno
Psicologico individuali
e in gruppo
rivolti a persone con diversi tipi di disabilità, sulle difficoltà della sfera emotivo-affettiva, con particolare riferimento alle problematiche della sessualità, nel minore.
Dott. Arturo Mona,
Psicologo e Psicoterapeuta
ad orientamento strategico
Responsabile del centro
- Valutazione e
intervento su:
A.D.H.D. D.S.A
Doposcuola DSA
Bambini Plusdotati
- Psicoterapia
 
  Attività di
Volontariato
Informazione e
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Disturbi dell'età
evolutiva
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DSA e sui
Disturbi dell'Età
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Corsi sul metodo
di studio

Terapia e
Rinforzo degli Apprendimenti
Valutazione e
Certificazione
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dell'Apprendimento
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